Citando il libro di Mark Manson, “Siamo tutti fottuti”. Ti svegli la mattina, apri gli occhi, e prima ancora di alzarti dal letto sai che ci saranno mail da leggere, problemi da risolvere, notizie che parlano solo di crisi, guerre, difficoltà. Spese, e ancora spese. La vita è soprattutto sofferenza, alternata a momenti di felicità e gioia temporanea. Se è probabile che la gioia potresti non trovarla facilmente, la sofferenza arriva prima o poi, in diverse misure. Stanne certo. Ma allora perché continui a girare sulla ruota come un criceto?
La risposta, se guardi bene dentro di te, ha quasi sempre due nomi: fede e speranza.
Questi concetti che spesso usiamo come sinonimi, in realtà sono molto diversi. E se impariamo a riconoscerne la differenza, allora la vita prende una forma nuova. Smettiamo di girare sulla ruota come un cazzo di criceto.
La speranza: il motore invisibile
Immagina un corridore che si allena tutti i giorni, anche sotto la pioggia, senza alcuna garanzia di vincere una gara. Immagina un genitore che lavora fino a tardi, credendo che domani i suoi sacrifici costruiranno un futuro migliore per i figli. Ancora meglio, pensa a te stesso, quando ti sei rialzato dopo una caduta: non perché eri certo di riuscirci riprovandoci, ma perché non potevi fare altrimenti.
Questa è la speranza.
Non è un concetto astratto, ma una forza silenziosa che ti spinge a guardare avanti, anche quando tutto ti direbbe di fermarti. È il seme che ci ricorda che un domani diverso è possibile, anche se oggi non lo vediamo.
Il problema è che spesso confondi la speranza con l’attesa passiva. Quella che ti fa dire: “Vedrai che prima o poi le cose cambieranno”, senza che muovi un dito. Questa è una speranza illusoria, traditrice, che non ti fa avanzare di un passo. Anzi, spesso ti fa tornare indietro.
La fede: la radice della tua esistenza
E invece, cosa è la fede?
Qui voglio essere chiaro: non parlo solo di fede religiosa. Quella può essere parte del quadro, ma il concetto è più ampio. La fede è la convinzione profonda che la vita abbia un senso, anche quando non lo capiamo. È credere in qualcosa che non vediamo, ma che sentiamo dentro.
La fede è fiducia. Fiducia in te stesso, negli altri, in un progetto più grande. È la radice che tiene l’albero saldo anche quando la tempesta sembra volerlo sradicare.
Fede e speranza sono legate da un filo invisibile: la fede è ciò che ci fa credere che la vita valga la pena di essere vissuta. La speranza è ciò che ci fa muovere ogni giorno, passo dopo passo, in quella direzione.
Fede e speranza: due forze che si completano
La fede e la speranza non sono la stessa cosa, ma non possono esistere davvero l’una senza l’altra.
- La fede è la convinzione.
- La speranza è il movimento.
Se hai speranza senza fede, rischi di inseguire illusioni fragili, che crollano al primo ostacolo. Se hai fede senza speranza, invece, la tua convinzione rimane sterile: credi in qualcosa, ma non ti muovi per realizzarlo.
Come scrive Mark Manson in “Siamo tutti fottuti”, l’essere umano non può vivere senza un orizzonte che lo spinga oltre il presente. Possiamo accettare di soffrire, possiamo persino convivere con l’idea che la vita sia ingiusta, ma non possiamo rinunciare alla speranza. Senza di essa, ogni fede diventa un concetto vuoto, e ogni giorno si trasforma in un peso.
Come coltivare fede e speranza nella vita di tutti i giorni
Ok, ma cosa significa concretamente vivere di fede e speranza?
Non basta leggerlo e comprenderlo. Bisogna allenarsi, come ci si allena per correre o per imparare un mestiere. Ecco alcune pratiche semplici, ma potenti:
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Scrivi ogni giorno tre cose per cui sei grato.
Ti sembrerà banale, ma la gratitudine è il fertilizzante della fede: ti ricorda che la vita, nonostante tutto, ti ha già dato molto. -
Fissa piccoli obiettivi settimanali.
Non serve cambiare il mondo. Basta darsi una meta vicina e raggiungibile. È così che la speranza diventa concreta. -
Circondati di persone che alimentano possibilità.
La speranza è contagiosa. Così come lo è la disperazione. Scegli con cura chi ti sta accanto. -
Accetta il dolore come parte del percorso.
Non si tratta di eliminarlo, ma di attraversarlo. La fede ti dice che c’è un senso. La speranza ti spinge oltre.
La scelta quotidiana
Alla fine, sì, è vero: siamo tutti fottuti, perché la vita è fragile, ingiusta, imprevedibile. Ma non per questo siamo senza speranza.
La differenza sta in come scegliamo di guardare al futuro: con paura o con fede. Con rassegnazione o con speranza.
Ogni giorno hai davanti questa scelta. E non serve cambiare il mondo per farla. Basta fermarti un attimo e chiederti:
In cosa sto avendo fede oggi? In cosa sto sperando?
Perché la fede è la radice. La speranza è il germoglio. E senza di loro, la vita non cresce..






